Studiare (a casa) ai tempi del coronavirus: come fare?

A casa, per parecchi giorni e senza scuola.

O, meglio, con una scuola diversa. Fatta di esercizi da svolgere e qualche videolezione.

È quello che in questi giorni di emergenza stanno vivendo gli studenti di tutta Italia.

La scuola ologramma

Da insegnante e tutor dell’apprendimento sono vicina alle famiglie.

Sì, perché forse non ci si rende abbastanza conto che stare di fronte a una “scuola ologramma”, tutta da riorganizzare insieme ai propri figli, non è esattamente una passeggiata di salute.

Per quanto noi docenti ci impegniamo ad esserci (io sto facendo lezione ogni giorno con la piattaforma Meet), le vere protagoniste di questo periodo di stop restano le famiglie.

Eroine della chat di classe, delle informazioni sui compiti da svolgere, custodi del “sacro fuoco” del registro elettronico.

Tanta stima

Io vi stimo.

Vi stimo tanto perché riesco a mettermi nei panni di quei genitori che lavorano – in smart working o altrove – nonostante i provvedimenti straordinari.

Genitori che consultano mille volte al giorno chat ed e-mail per coordinare lo studio dei figli che, per questioni legate all’età o alle abilità organizzative, non sempre sono autonomi nel gestire questa scuola in non presenza.

Genitori che ricevono comunicazioni da passare ai figli, che essendo magari piccini non hanno caselle di posta elettronica o, giustamente e saggiamente, non hanno uno smartphone.

Alcuni esercizi e qualche buona strategia

Voglio condividere con voi famiglie alcune strategie per affrontare queste settimane.

Per poter fare meno fatica e tornare a scuola magari un po’ arrugginiti ma non completamente digiuni di contenuti, abilità e competenze.

1. Divide et impera

Quante lacrime ho visto all’arrivo dei compiti… dalle primarie alle secondarie di secondo grado, bambini e ragazzi si sono sentiti invasi e non sostenuti.

Mantenete la calma. Fino a quando tutte le scuole di ogni ordine e grado non attiveranno delle vere e proprie lezioni in modalità didattica a distanza, continuerete a ricevere solo compiti.

Per avere una misura più razionale della quantità e non lasciarsi prendere dall’ansia, acquistate delle buste colorate o costruite 6 scatole diverse.

Ogni busta rappresenta un giorno della settimana e sarà divisa in due: mattina e pomeriggio.

Suddividete le esercitazioni tra i vari giorni, insieme, in famiglia.

E poi chiedete ai vostri figli di stimare il tempo che impiegheranno per svolgere gli esercizi così suddivisi, aiutandoli ad essere realisti.

Si sentiranno alleggeriti quando realizzeranno che per svolgere le esercitazioni richieste avranno bisogno della metà del tempo rispetto alle ore che avrebbero trascorso a scuola.

La sera controllate che le buste siano vuote. E, se lo sono, esulate insieme a loro!

Verbalizzate che sapete quanto sia difficile, ma che è richiesto l’impegno di tutti. Dunque anche il loro.

Sarà un esercizio importante renderli consapevoli che è difficile ma fattibile e, soprattutto, necessario.

2. Tenete un diario

Costruite un diario nel quale vostro figlio, o vostra figlia, può disegnare e scrivere di questi giorni.

Decorate la copertina insieme, acquistate adesivi, collezionate materiali utilizzabili e incollabili nelle varie pagine.

Spronate i ragazzi a raccontare e a raccontarsi.

Con una canzone, una poesia, un racconto di cosa è accaduto nella giornata.

3. Se avete figli piccini…

Se i vostri figli frequentano le primarie è fondamentale che si esercitino con scrittura, letturacomprensione, calcolo e problem solving.

Soprattutto nelle prime due classi della primaria, quando la letto-scrittura si sta fissando per divenire automatica, è bene leggere e scrivere (dettato e piccole produzioni).

Vi propongo un’attività legata alla scrittura. Costruite delle marionette di carta con le impronte delle mani. Si possono creare farfalle, pappagalli e ogni genere di animale, è sufficiente cercare dei tutorial. Qui trovate una mia proposta.

Sostenete la sagoma di carta con una o più cannucce. Per ogni impronta di mano, fate scrivere una parola che descriva l’animale realizzato. Per esempio, se state usando gli aggettivi, che siano tutti aggettivi suddivisi per categoria.

Poi mettete in scena una storia e, prima, scrivete il copione.

Vi consiglio due link, per facili ed utili esercizi (calcolo e problem solving) o spiegazioni (grammatica, storia, geografia, scienze). Li trovo molto ben fatti.

4. Se avete figli più grandi…

Se i ragazzi frequentano le secondarie, mantenete il più possibile il ritmo della giornata.

Ok riposare e decidere i propri orari, ma evitate di farli vivere di notte durante la settimana. Sarebbe uno shock doppio al rientro a scuola.

Dai 12 ai 19 anni i ragazzi possono comprendere più facilmente la particolare situazione che stiamo vivendo ma, proprio per questo, davanti a tanti compiti inviati nel registro, e non accompagnati da videolezioni, si sentono deprivati della loro libertà. E si ribellano.

A volte, mi sento di dire che hanno anche ragione ad opporsi con forza ad alcune modalità.

Ricordate loro che è richiesto uno sforzo. Da parte di tutti.

Rimanete nel qui ed ora perché le frasi del tipo “poi ti trovi male tra un mese” oppure “lo fai per te, per non restare indietro” non hanno molta presa.

Sono parole dette a ragazzi che vivono nel presente, non nel futuro.

Stiamo quindi nel presente. Frasi come “Raccontami cosa fai oggi” e la suddivisione dei compiti per giorno restano buone strategie.

Alcuni (buoni) contenuti in rete per il ripasso o le spiegazioni

Grazie a un collega che lo sta usando nelle sue lezioni di matematica e scienze, ho scoperto Kahoot, utilissimo per rinfrescare alcuni contenuti e allenare la logica.

Per storia e filosofia, consiglio le videolezioni del professor Saudino che, tra l’altro, ha da poco scritto un libro favoloso dal titolo La filosofia non è una barba.

Ancora per letteratura è molto gettonato Luigi Gaudio.

È, perché no, se proprio vogliono vedere un film, che ne dite di vederlo in inglese con i sottotitoli in italiano? Buon compromesso, direi.

Fate del vostro meglio e cercate di restare in allenamento, questo è l’importante.

I contenuti sono recuperabili, con qualche sacrificio. Le abilità non vanno perse, ma devono essere nutrite.

Autore: Elisa Bottignolo

Insegnante, formatrice e tutor dell’Apprendimento. La mia cassetta per gli attrezzi contiene: l'esperienza maturata come insegnante e come libera professionista esperta di didattica, apprendimento e comunicazione, una Laurea magistrale in Comunicazione, un Phd in Sociologia dei processi comunicativi e interculturali, corsi professionalizzanti sulle tematiche della didattica e dell’apprendimento, un Master universitario in Didattica e Psicopedagogia dei DSA e diverse pubblicazioni sui temi della comunicazione.

Condividi Questo Articolo Su

2 Commenti

  1. Grazie dei consigli, Elisa. In effetti anche per me non è semplice destreggiarmi tra le lezioni a distanza con le mie classi (anch’io uso la piattaforma Meet) e l’apprendimento di mia figlia. Passo in un balzo da Michelangelo allo stampatello minuscolo, dai mosaici bizantini alle addizioni e sottrazioni e via dicendo.
    Per quanto riguarda Alice (classe prima, scuola primaria) ho deciso di acquistare due libretti, o meglio due quaderni delle competenze, uno per Italiano e uno per Matematica. Quindi guardo gli esercizi proposti dalle insegnanti e poi seguo i libretti, mi pare che il buon vecchio libro cartaceo rimanga ancora fondamentale per sviluppare tutte quelle abilità grafiche necessarie agli apprendimenti futuri. E poi dal libro sviluppiamo tanti giochi: il salto delle piastrelle numerate da 1 a 20 per ripassare addizioni e sottrazioni, i disegni animati da fumetti per stimolare la scrittura creativa.
    Concludo con un consiglio: scaricatevi da qualche sito, o leggetelo nel libro di scuola dei vostri fili, una bozza di programmazione, non tanto per i contenuti, quanto per le abilità che i bambini dovrebbero sviluppare .

    Rispondi
    • Stupendo! Grazie per i consigli, che condivido pienamente. Eva, grazie di cuore.

      Questo momento strano sta tirando fuori il meglio di noi. Abbiamo una grande responsabilità, da insegnanti, genitori ed educatori.

      E il gusto di questo è vedere la bellezza della semina… anche in tempi difficili.

      Rispondi

Lascia un Commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *