Eros e lavoro: (ri)accendere la motivazione nelle organizzazioni contemporanee

Eros e lavoro.

Ci volevano un fuoriclasse e la sua ultima fatica letteraria per tornare a farmi scrivere qui.

Sì, negli ultimi mesi ho trascurato un po’ – un po’ tanto, a dire il vero – il blog. Il podcast LeadEretici è esigente: ha assorbito buona parte del tempo e delle energie che il lavoro mi lascia. Ma sa essere anche molto generoso: mi ha ripagato infatti con un nutrimento e una generatività inaspettate quando ho scelto di imbarcarmi in questa avventura.

Due fuoriclasse, dicevo. Il primo è Alessandro Donadio, che non ha certo bisogno di presentazioni. Perlomeno per chi si occupa di hr e people management. Professionista e autore come – ahinoi – se ne trovano pochi, per la capacità di esplorare l’avventura umana (organizzativa e non solo) con una profondità e da una pluralità di prospettive che mi regalano sempre grande godimento intellettuale e svariate ispirazioni.

Ho letto (quasi) tutto quello che ha scritto: L’organizzazione e il limen, HRevolution (praticamente un cult!), Smarting Up! (qui trovate la mia recensione), Learning Organization e – eccolo qui il secondo fuoriclasse – Eros e lavoro. Rifondare energia e motivazione nelle organizzazioni contemporanee.

Un piccolo – poco più di un centinaio di pagine – capolavoro.

Come riportare energia e motivazione nelle organizzazioni contemporanee?

Donadio parte da qui. Da una domanda. D’altra parte, da consulente-filosofo qual è non avrebbe potuto fare nulla di diverso. Da qui intreccia fili che vanno a comporre una trama tanto intrigante quanto complessa, passeggiando con disinvoltura tra sociologia, antropologia, psicologia e, ovviamente, (molta!) filosofia.

Messaggio ai naviganti: non è un librio facile. La scrittura è fluida, come sempre, ma i concetti sono “spessi”. Da maneggiare con cura.

Ogni singola riga richiede tempo, pazienza, una mente aperta e – sì – un po’ di fatica per essere afferrata. Ma in fondo esiste vera crescita (leggi: consapevolezza) senza questi ingredienti?

Non è una domanda da poco quella che dà il la a questo saggio. Specie se consideriamo che la motivazione è il sacro graal di quelli che l’autore chiama, con un’espressione che mi piace molto, donne e uomini di organizzazione (consulenti, executive. HR). Mi ero già occupato qui di questo tema, anche se in queste pagine – devo dirlo – viaggiamo a tutt’altre altezze.

Ma che cos’è la motivazione?

Donadio la definisce:

quell’energia vitale che sta alla base della spinta generativa umana, che ci fa muovere nell’esistenza, individuale e collettiva, e che ci fa produrre mondo.

Meravigliosa questa definizione. Un’energia che, come mostrano gli ormai arcinoti dati di Gallup, la maggior parte delle aziende e delle organizzazioni sta dissipando.

Donadio propone di chiamare questa energia Eros.

Ed è ben più di una mera scelta lessicale. È una metafora, che si pone lo scopo di aiutarci a trovare uno spazio per compiere un movimento (evolutivo) altrimenti impossibile, o comunque poco agevole, se rimaniamo ingabbiati entro gli schemi classici – cliente interno, target, employee engagement – che presuppongono, senza evocarla esplicitamente, una relazione asimmetrica – quasi genitoriale (ne ho parlato qui) – fra organizzazione e persona.

Che senso ha il lavoro?

I dati sull’engagement, lo dicevamo un attimo fa, sono in caduta libera. Mentre aumentano paura, rabbia e disorientamento.

Yolo economy, great resignation, quiet quitting e molte altre trasformazioni che stanno investendo il lavoro premono perché si ripensino i fondamenti del patto tra persona e organizzazione.

Ma che senso ha il lavoro oggi? È la domanda che si fa spazio come un tarlo, sempre più grande, nelle menti e nei cuori di chi vive e lavora nelle organizzazioni. Mentre i consueti programmi di engagement, basati su scambio e transazione (io ti do denaro-carriera-benefit e tu in cambio mi dai motivazione), non bastano più. Così come ha esaurito il carburante la retorica dell’appartenenza e dell’identità.

Il vento è cambiato. Lo spirito del tempo invita le persone – e, di conseguenza, le organizzazioni – a un balzo evolutivo.

Le organizzazioni si trovano di fronte a quella che, con le parole della leadership adattiva, potremmo definire una sfida evolutiva. Il do ut des non basta più ad accendere il fuoco della motivazione. Le donne e gli uomini che vivono e lavorano nelle organizzazioni – ad ogni livello – sono, meritano e vogliono di più.

Non basta più rispondere a un bisogno. C’è bisogno di accendere il desiderio; un desiderio fatto di riconoscimento, apprezzamento e accoglienza da parte dell’organizzazione, che entra in relazione con le persone e comunica: ti vedo.

Desiderio = Mancanza di stelle

Ecco allora che la metafora dell’Eros, se attingiamo alla sua etimologia, riporta a galla il significato originario della parola “desiderio”, che proviene da de-sidera, ovvero mancanza di stelle.

Un po’ come il dio Eros della mitologia greca, siamo tutti figli di Pòros (ingegno) e Penìa (mancanza). Questa metafora ci dice allora che ci ingegniamo alacremente per ridurre la mancanza, senza mai potere (né volere) esaurirla.

Tendiamo alle stelle senza mai poterle davvero raggiungere. È questa spinta che devono accendere le organizzazioni. Una spinta inesauribile, in quanto anelito che non potrà mai consumare il suo oggetto.

Una volta compresa la natura contestuale del desiderio, che punta ad un oggetto senza mai possederlo, Donadio pone alle donne e agli uomini di organizzazione (consulenti, executive, hr) una serie di domande:

  • Come fare a costruire contesti di sguardo reciproco in cui il desiderio possa circolare consolidandosi?

  • Con quali strumenti e modalità posso far arrivare lo sguardo delle organizzazioni alle persone?

  • Come posso cogliere lo sguardo che la persona sta rivolgendo all’organizzazione? Cosa sta guardando che accende (o meno) il suo desiderio?

  • Per cosa la persona desidera essere colta, compresa, guardata?

Basta dare una rapida letta a queste domande per coglierne la forza. E la loro capacità di attivare, in potenza, risposte generative. Che “creano mondo“, per l’appunto.

Domande che spostano il focus dalla convenienza al piacere, dal mero scambio alla costruzione di relazioni.

Una nuova prospettiva per HR

Su queste basi Donadio costruisce quello che chiama un a-modello, per me assai convincente. Lo definisce “uno schizzo su un block-notes”, che ha la funzione di tracciare un approccio che guidi la riflessione da una prospettiva sistemica.

Non voglio togliervi il piacere di scoprire in autonomia i dettagli di questo a-modello, anche perché – in poche righe – correrei davvero il pericolo di banalizzarlo.

Mi limito soltanto ad accennare che secondo Donadio le organizzazioni dovrebbero recuperare la consapevolezza di essere dei veri e propri sistemi educativi.

Non nel senso che sia loro compito far crescere le persone. Tuttavia non è ammissibile, al contrario, che diventino un deterrente al loro naturale processo aspirazionale, che lo spirito del tempo sta sospingendo con vigore.

Ne parleremo il 10 ottobre a Padova. Ci sarai?

Se vorrete, avrò il piacere e l’onore di approfondire questi temi in un dialogo a cui io e Alessandro Donadio daremo vita dopo l’estate.

Mercoledì 10 ottobre Alessandro Donadio sarà infatti protagonista di un evento che si terrà nella libreria Feltrinelli di Padova (via San Francesco 7), alle ore 18, che avrò il piacere di organizzare nell’ambito dell’ormai consolidata collaborazione tra Librerie Feltrinelli e il podcast LeadEretici.

Faremo una chiacchierata su questi temi, usando il libro Eros e lavoro come un trampolino per nuove esplorazioni.

Nel frattempo, potete prepararvi ascoltando l’intervista che ho fatto ad Alessandro in occasione dell’uscita del suo precedente libro Learning Organization.

Se la puntata ti è piaciuta, puoi ascoltare tutte le puntate di LeadEretici, iscriverti, commentare e lasciare una recensione sulla tua piattaforma preferita!

Chiudo questa lunga recensione con le parole con cui Alessandro ha scelto di accomiatarsi dai suo lettori:

Il desiderio, l’eros, è generativo per definizione. Si desidera per ottenere senza poterci mai riuscire definitivamente, ma gli sfridi che si generano da questa attività/sfregamento, producono idee, soluzioni, utopie, mondi possibili. E soprattutto ci rendono più compiuti e sani.

Buona lettura e… vi aspettiamo a Padova il 10 ottobre! :)

 

PER APPROFONDIRE

Autore: Roberto Fioretto

Manager della comunicazione e counselor con il pallino dello s-viluppo (inteso come liberazione dai viluppi che imbrigliano il potenziale) organizzativo. Osservatore appassionato dei sistemi che le persone attivano entrando in relazione. Amo esplorare le culture organizzative e considero come la parte più importante del mio lavoro mettere in contatto le persone (e me stesso) con il loro potenziale più alto. Autore di LeadEretici, il podcast dedicato alla leadership generativa.

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